domenica 31 gennaio 2010

Un tradimento lungo 300 metri


300 metri, scarsi. Sono quelli che separano la mia vecchia casa di Victoria Parade, quartiere di Collingwood, con la nuova casa in Shelley st, quartiere di Richmond. Ti basta un passo, ti basta attraversare Hoddle st ed è fatta. Ma questa cosa mi tormenta non poco. Ad ottobre mi ero comprato anche la sciarpa della squadra del quartiere. Loro sono i Magpies. L’amore è stato a prima vista. Il motivo credo sia da cercare nella somiglianza con gli attuali campioni d’Italia, sempre quelli che settimana scorsa avrebbero piastrellato i cugini anche in 6 in campo, bendati. Tornando alla somiglianza: squadra gloriosa che ha collezionato una vagonata di simil 5 maggio ma che fa sempre paura, in attesa di un trionfo che manca. In ogni caso facciamoci una cazzo di risata perché loro son più sfigati dell’inter. Lo dico con affetto. Poi sono il quartiere operaio, popolare a ridosso dei ricchi solamente due parallele più in là oltre Brunswick. Insomma, c’è del fascino. E io non sarò più lì. Detto questo una casa c’è..affittata da una signora muso giallo che però ha preso molto sole. Diciamo muso marrone. Lì però entriamo dal 12…e fino al 12 ci ritocca l’ostellone. Saranno giorni di passione. Potrei andare avanti per ore con rime ed assonanze ma mi fermo.

A parte tutto, rapido accenno alla giornata con concerto al “Raggamuffin Festival”. Vedere Shaggy fa sempre piacere ma vedere Lauryn Hill live fa star male. E anche questa è fatta. Ho comprato pure una canotta. Siamo a posto. Ah, ho messo la crema.

Diciamolo subito. Anche questo paese ha i suoi difetti, le sue mancanze. Siamo qui per capirne un po’ di più. Un paese perfetto non esiste. In questi giorni sale uno spirito non patriottico ma affettuoso nei confronti dello stivale. Difficile da spiegare in breve. Quindi rimando al prossimo giro. Un accenno: le piazze. Per noi, da sempre, luoghi in cui stare. Per loro, luoghi da attraversare. E scusate se è poco.


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