giovedì 18 febbraio 2010

pole pride



E’ un pensiero ricorrente, una situazione che mi fa pensare tanto e, a volte, quel momento l’ho pure sognato. Immaginate di essere su di una mongolfiera ancora appoggiata al suolo. Il pallone gonfio è ancorato saldamente al terreno. E voi siete lì per farvi fare una foto nella bella cesta, come ricordo. Vi mettete in posa ed in quel momento i ganci che tengono ancorato il pallone cedono. Nel giro di un secondo siete ad un metro da terra. Ve ne rendete conto e siete già a due metri e mezzo dal suolo. Saltare? Vi preparate e siete a 5 metri. Salto o no adesso?10 metri. 12 e adesso siamo veramente in alt….16. 20. Ciao. E buttarsi adesso vuol dire farsi male. Tutto questo per dire che con i nomi dei miei coinquilini è lo stesso. A parte i due inglesi presenti va bene. Ma gli altri no. Non li so. E va bene i primi 15 minuti di conversazione. Poi forse ai francesi ed alla danzatrice potevo anche giocarmi la carta “Scusami, il tuo nome? Non me lo ricordo..sai io coi nomi..”. Ma ho aspettato e, soprattutto, fatto finta di nulla. Non 5 metri ma 2 giorni. Poi ci pensi e dici che chiederlo adesso è da scemi e allora succede che…3 giorni…4 giorni. Ciao. E chiederlo adesso vuol dire fare la figura del cretino. Aspetterò di sentire il loro nome pronunciato da un coinquilino. Così come avrei fluttuato sulla mongolfiera pazza in attesa di una seconda così gentile da affiancarsi alla mia per riportarmi giù. Arriviamo così a loro. I coinquilini. Non vi racconterò di tutti loro. Non credo. Ma oggi mi basta lei: la danzatrice. Tornato a casa verso le 22.30 mi sono stappato una birra (anzi, svitato) e mi son messo a fare due chiacchiere con la ballerina che dorme esattamente nella stanza davanti alla mia. Le ho chiesto come andasse col suo ginocchio. La sera prima, nel buio e nel cuore della notte, era entrata nella porta di vetro del corridoio che pensava fosse spalancata mandandola in frantumi, svegliandomi, facendomi cagare discretamente addosso, aprendosi la gambetta e sporcando di sangue bagno e soggiorno (sembrava il delitto di Cogne). Siamo partiti da li’, dal suo cerotto sul ginocchio destro ma…nella mia testa ‘sta cosa della pole dancer non se ne e’ mai andata. La pole dance e’ un’attivita’ importante, importantissima: maliziosi, voi, a pensare subito alla lap dance e a quelle robe li’ un po’ spinte. Maliziosi voi dicevamo. Maliziosi voi? No. Pirla io. Avevate ragione.

D: “Quindi oggi day off e domani vedo come va. Se mi fa male, sai. Domani dovrei lavorare ma magari faccio orario ridotto. Dipende come va. E poi dipende dal capo”.

L: “In ogni caso ti trovi bene li’?”

D: “Si’, ti ho detto. A parte il capo che e’ un brontolone di prima categoria. Pero’ pagano bene le lezioni, e’ vicino, ci viene gente simpatica”.

L:”Ah, come si chiama il posto? No perche’ magari una volta per curiosita’ passo li’ a scuola giusto per capire..cioe’.questa cosa della pole danz insegnata…”

D: “ ‘Streaptease’”

L: “Streaptease’?”

D: “Si’”.

L: “Ah, ok. No beh..carina..cioe’..tu mi hai hai detto pole dance..che insegni pole dance..”

D: “Si’”

L: “Quindi streaptease, dicevi. Quindi parliamo del palo, tu insegnante in un posto dove, immagino, facciano streptease e, credo io eh, lap dance e tutto il resto. E’ curiosa ‘sta cosa. Cioe’, il fatto che tu sia insegnante che forma le nuove leve della lap dance..”.

D: “Si’ io sono insegnante per loro. Ho le mie lezioni durante il giorno. Poi si’, mi esibisco a volte. Pero’ sai, solo quando ci sono dei turni scoperti. Ormai lo faccio poco. Ho 28 anni e le 20enni sono quelle giuste. Io giusto giusto se manca qualcuna” (E’ tipo un Favalli ndr).

Pero’ ho scoperto un sacco di cose: il palo professionale che vuole mettere in stanza costa 600 dollari; il palo in stanza permette di fare lezione in casa; le lezioni private a casa permettono alle casalinghe over 40 di fare un corso di lap dance che non potrebbero mai fare presso un locale, in maniera pubblica o in mezzo a donne under 25; il mercato di donne over 40 che sperperano i soldi del marito mentre lui e’ al lavoro facendo lezioni private di lap dance e’ enorme ed in continua crescita e le uniche due compagnie che effettuano il servizio in Melbourne non riescono a star dietro alla richiesta; devo prelevare 200 dollari visto che ne ho solo 400 in tasca e poi ci togliamo delle soddisfazioni; nella prossima vita rinasco palo.

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