lunedì 5 aprile 2010

Outta the ghetto

Un topo di dimensioni importanti nel nostro giardinetto. Due ragni dopo mesi di assenza. Due signori pacati, pacatissimi, che discutono alle 5 del mattino davanti alla mia finestra per trovare dell’eroina. Summer che torna a casa in lacrime perché il tassista che l’ha accompagnata a casa ha provato a strapparle un rapporto sessuale in cambio della tariffa (eh ma sai che prezzi). Una macchina rubata davanti a casa, con antifurto ed elicottero a pattugliare Richmond all’alba. Calma piatta qui a North Richmond.

Andare via da qui sarà in ogni caso durissima. Lo dico davvero. Da qualche settimana mi siedo sull’asse del gabinetto anche senza problemi. Mi dimentico perfino di guardare se ci sono insetti nei paraggi o vermi nella doccia. E’ un buon allenamento per tornare a casa e sentirsi re. Mi manca il camminare a piedi nudi. Poi il gruppo è gasatissimo: dopo 3 settimane abbiamo trovato cosa c’era di marcio nel frigo e che non ci faceva dormire la notte. Abbiamo stappato una birra per quell’occasione. Il problema è che chi va con lo zoppo impara a zoppicare, noi siamo in un quartiere di ladri l’occasione fa l’uomo ladro. Pertanto ogni occasione è buona per la birra. La francese se ne è andata per due settimane ed il clima nella casa è elettrico anche per tutta la prossima. In compenso la mentecatta si fa odiare anche in sua assenza. Imbecille, ha lasciato in frigo tutto ciò che scadendo produce odori folli. Mentecatta. E cagna.

Tra poco si torna. Prima parcheggio nel quartiere di Fitzroy a vivere nell’igiene. E poi basta. Ma ora non è il momento di parlare di lì. Io devo raccontare di qui. E poi di lì sapete già tutto quello che so io. Come avrete notato il blog perde di brillantezza ma è naturale. La cosa buffa è che non ho perso la parola e non ho esaurito gli argomenti. E’ che ho iniziato a pensare consciamente o inconsciamente al ritorno e questo inibisce la creatività, credo. Affascinante pensare che se avessi altri 5 mesi qui potrei andare avanti al ritmo di un post ogni due giorni. Così non è e dovrete accontentarvi degli ultimi colpi in canna.

Voglio dedicare questo post a chi è lì inna meneghina town. A chi è bloccato in situazioni che non permettono una fuga, a chi sta vivendo situazioni di stand by in attesa di una buona notizia che possa cambiare la vita ed il percorso, a chi sogna un paese lontano e non ha ancora avuto modo di farlo per colpa altrui, a chi molto banalmente soffre e non trova una spiegazione al perché una città grande come la nostra tenda a chiudere le porte in faccia ai progetti ed alle vite, a chi è tornato e sta nuovamente male, a chi vive una condizione di rinuncia, ed anche a chi invidia. Perché io sono un invidioso e non me la passo mai bene. E vivo i successi altrui come sconfitte mie. Ecco, però lo dedico anche a chi ama il nostro belpaese a tal punto da odiarlo o da prenderlo in giro. Va bene la storia del grande impero romano e va bene che da noi è nata una cultura che il mondo ha preso a modello. Ma il mondo si è preso la briga anche di rimodellarlo sul nuovo millennio e su una società differente, evolvendo, per Dio. Noi continuiamo a ripetere che un “tempo eravamo splendidi”. E va bene, ma se io dovessi scegliere tra la Sofia Loren di adesso ed una Alessia Fabiani andrei per la seconda. E pazienza se la seconda non ha mai fatto figuroni ad Hollywood. Intendi? Ah ecco, il blog lo dedico anche a chi si prende amabilmente in giro nel dramma, a chi rimane aggrappato con i denti e con le unghie alle cose belle che abbiamo. Tipo il Negroni in zona Vetra. Anche a quelli che si siedono in una piazza a berlo semplicemente perché è bello chiacchierare. Come vedete sono un bel paraculo e mi ritrovo a parlare di lì. Ma un po’ devo preparare il terreno. Anzi se fossi paraculo per bene direi anche che lo dedico a chi torna, perché crede che ci sia qualcosa da far fiorire lì e anche a chi non va via perché ha trovato la formula per la felicità lì ed è lui a tenere Milano per i coglioni. Ecco, dovrei dire proprio così se volessi fare il paraculo.

Dunque questo post lo dedico a chi torna, perché crede che ci sia qualcosa da far fiorire lì e anche a chi non va via perché ha trovato la formula per la felicità lì ed è lui a tenere Milano per i coglioni.

Se qualche amico si dovesse sentire tirato in mezzo dalle parole che ho scritto è perché lo è. E mi ha fatto bene parlarci in questi mesi.

In ogni caso, al prossimo post vediamo di ritornare a parlare di sane cazzate.

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Consigli per gli ascolti:

http://www.youtube.com/watch?v=N8qHVuLYTO0 - Splendido. Vida Sunshine l’ho sentita quasi tre anni anni fa al Croft institute nel cuore di Melbourne. Cantava con il suo sound system, Sistren’s Sound System, tuttora esistente. Era stata una serata incredibile proprio per il suono. Lei cantava al terzo piano (il Croft si sviluppa su tre piani con differenti musiche e l’ambiente è molto informale…quasi uno squat) e la sua voce era pazzesca. Ed è stato incredibile riscoprirla così, per caso, spulciando tra i video. Canta spesso anche con i Mista Savona, gruppo di Melbourne che ha fatto anche un cd non male (comprato) pieno di collaborazioni con i più famosi artisti giamaicani.

http://www.youtube.com/watch?v=8n5xUEHn01E lui è Pataphisycs, lo srilankese che ha cantato con me al contest in Sydney. E lo posto un po’ perché se lo merita e un po’ perché è lui che mi ha fatto ‘riscoprire’ Vida Sunshine, proprio con questo video.

Quando inizia a fare caldo e quando spuntano le prime magliette non se ne può fare a meno . E mi fa sognare di nuotare in un acquario gigante. http://www.youtube.com/watch?v=kxGh6VGxuw0

E per questa vale lo stesso. Solo che al posto dell’acquario mi vedrei bene su una bicicletta (di quelle altissime, con le ruotone) a pedalare per le vie del centro con la gente che mi saluta. Anche se non mi conosce. E’ in ogni caso troppo corta. L’ideale è mettere in loop il primo minuto e 58. http://www.youtube.com/watch?v=ya3em_bMBFQ&feature=related

Ma se dovesse piovere o se l’umore non fosse ottimale c’è solo una cosa da fare: http://www.youtube.com/watch?v=fArI3kDyvII . Essere tristi ed ascoltare cose tristi può in ogni caso farvi sentire belli. Le pupille si dilateranno e sembrerete in ogni caso più teneri.

1 commento:

  1. confermo...mi sento tirato in mezzo. In realtà sin dall'inizio, quando parlavi di topi giganti e ragni. Ragione principale per cui avrei non pochi problemi di isterismo in Australia... (:

    Lo dicevo sempre al mio amico Phil: "vai in australia? oddio...gli insetti giganti..."

    In questo momento sono un "paraculo" che tiene milano per le gambe...quando la terrò per i coglioni sarò pronto per salutarla, perchè avrò dimostrato (a me stesso?) che se volevo, potevo. Un pò obamiano a milano.

    Sarà strano, molto strano, rivederti qui. Tra hora feliz, confine e quelle cose lì. Ma per fortuna arrivi con la bella stagione...e allora magari ci regaleremo dei pomeriggi (off job per me) in sempione...e ce la sapremo "raccontar su"...

    bye.

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