domenica 21 marzo 2010

Generationation


“Ah, North Richmond?”

“Sì!”

“Ma senti, è ancora il centro per lo smistamento dell’eroina?"

“Ecco quello non lo so. Di sicuro sono molto attivi su tutto il resto”.

Il regno dell’eroina mi mancava. Forse la mia casa costa così tanto per la sua posizione strategica di vicinanza a questo, di centro. Obiettivamente ne sto vedendo ed ascoltando tante. Una posizione privilegiata su alcol, cocaina, foglie di coca, pasticconi e droghe leggere. Prima di parlare di allarme drammatico nel nostro paese sulla questione vi inviterei a fare un giretto qui. Lo so, il volo costicchia, ma vi farebbe bene. E pensare che loro sono 20 milioni. Insomma, noi ce la caviamo bene, siamo bravi ragazzi. Anche sul resto. I sussidi statali sono una grande cosa, sono il segnale tangibile di uno stato vicino, a sostegno della società, della persona. Quando poi scopri che una tua coinquilina lavora in nero e si reca ciclicamente all’ufficio di assistenza familiare fingendosi depressa e psicopatica per ciucciarsi il sussidio ed evitare che lo stato le trovi un lavoro regolare sorridi. All’inizio sorridi per il fascino della storia. E poi pensi che, quando vuole, tutto il mondo sa essere paese. Come quando ti rendi conto che, in perfetto scandinavian styla, le donne under 20 sfornano bimbi oz come conigli non sono poche. Nessun pensiero di lungo periodo alla famiglia o al futuro del pargolo ma solo gioia di breve periodo per un sussidio che riempie il portafoglio. No bene.

E ora, come sempre, un punto a favore di questi oceanici: il mescolone delle generazioni nella forbice 20-40. In sostanza, i giovani sono/si sentono più adulti e gli adulti sono/si sentono più giovani. Ventenni emancipati con un piede già nel mondo del lavoro e rodati sul divertimento, indipendenti e pieni di passioni. Quarantenni con un piede nuovamente nel mondo del divertimento, indipendenti, pieni di passioni. L’equilibrio è dettato dalla responsabilità. Responsabilità che può essere di chi deve crescere ed investire; responsabilità di chi responsabile lo è già diventato ma non per questo deve rinunciare al resto. In effetti, responsabilità e divertimento non sono antitetici, nonostante da noi spesso si faccia passare questo concetto distruttivo. L’interazione tra le generazioni è molto forte perchè maggiori sono i punti di contatto. L’adulto tira verso il basso e i giovane tira verso l’alto. Pensate a noi: l’adulto tira verso l’alto ed il giovane verso il basso. Distanti. Generazioni impermeabili. Sarà anche per questo che mi trovo bene. Sarà per il fatto che, tirando in basso di là e tirando in alto di là, mi ritrovo proprio nel mezzo di questo asse generazionale, in cui sembra facile vivere un’età adulta divertente, capace di rendere divertenti le responsabilità, condendole con le cazzate di un giovanotto che non si perdono ma vengono semplicemente meglio bilanciate da altro. Forse è per quello che da noi mi sembra più difficile. Quando devo scegliere se sentirmi vecchio e stanco non essendolo ancora oppure adolescente ed imbecille non essendolo più. Come se i due estremi mi dicessero “scegli: o con me o contro di me”. In ogni caso, quando torno, per un paio di anni scelgo ancora l’imbecille.

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Consigli per gli ascolti:

Love of diagrams con ‘Look out’ per l’introspezione

Se volete iniziare una festa bene, facendo alzare la gente dai divani allora ancora The Black Seeds con ‘Come to me’

Sean Paul con ‘Pepperpot’ per chi è felice

Sister Nancy con ‘Bam bam’ per una sveglia lenta, pigra ma serena di una giornata non lavorativa tiepida che tende al caldo

Se invece la sveglia lenta procede in una giornata cupa con le nuvole vicine che ovattano tutto la scelta ricade sui Seeed con ‘Slowlife’

Attenzione: momento malinconia. ‘Viola’ degli Shandon.

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